“Ho sempre amato gli spazi liberi perché mi permettono di ampliare i confini della fantasia. Di fronte al bianco abbacinante delle cave di marmo, ho scelto di trasfigurarle fino a una dimensione surreale dove la realtà e l’immaginazione si sovrappongono identificandosi. Ho realizzato fotografie caratterizzate da tre elementi: il cielo cangiante incombente sulla scena, le pietre disposte a semicerchio e il palco naturale su cui si alternano, come apparizioni figure emblematiche tutte da interpretare.”
Romana Zambon
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